Nasce e fiorisce una speranza per la cura di una forma di tumore osseo molto grave e rara: l’osteosarcoma. Recentemente, infatti, lo studio portato a termine in sinergia dall’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna e dall’UCL Cancer Insitute di Londra ha aperto le porte ad una possibile efficace terapia. In sintesi l’indagine effettuata ha evidenziato che una mutazione di cellule tumorali reagisce positivamente agli inibitori di PARP, che sono alcuni farmaci già impiegati nel trattamento del cancro al seno e alle ovaie.
Pertanto la loro applicazione all’ osteosarcoma potrebbe rivelarsi vincente. Adesso la parola passa alla sperimentazione clinica delle analisi effettuate che, si spera, possa dare gli effetti tanto sperati per la cura di una brutta bestia. Il pool di studiosi e professionisti è piuttosto ottimista in tal senso. L’osteosarcoma prende di mira soprattutto bambini e giovani in un’età compresa tra 10 e 25 anni e in misura abbastanza diffusa. Ma l’elemento più negativo e inquietante è la scarsa probabilità di guarigione da questo tumore con tassi di ripresa molto bassi nella popolazione colpita.
Le zone ossee maggiormente colpite dall’osteosarcoma sono tibia, femore e omero. Lo studio è stato portato a compimento dalla professoressa Sibylle Mittnach assieme ai ricercatori inglesi del Crick Institute e all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, nella persona soprattutto della dottoressa Katia Scotlandi, responsabile del Laboratorio di Oncologia sperimentale dello stesso Istituto. Un raggio di luce nelle tenebre che, a questo punto, potrebbe diventare sorgente di felicità per tante giovani vite offrendo una ciambella di speranza anche per il trattamento di altri tumori. Sembra infatti che i risultati di questa ricerca possano essere utilizzabili anche su diverse forme tumorali.
fonte immagine: https://www.pexels.com/
Scopri tutti i SERVIZI della Casa di Cura Caminiti
0965 756410
Seguici su Facebook
Seguici su Instagram