Si prospetta una stangata alle cellule tumorali, secondo quanto emerge dallo studio recente portato a termine con successo da un’équipe di ricercatori del dipartimento di Scienze biologiche chimiche e farmaceutiche dell’Università degli Studi di Palermo. La ricerca è stata svolta in collaborazione con il gruppo di ricerca di Fabrizio Messina del dipartimento di Fisica e Chimica “E. Segrè” UniPa e del KIT-Karlsruhe Institute of Technology.
Il gruppo ha sviluppato alcune particolari nanoparticelle di carbonio capaci di inserirsi agevolmente nelle cellule tumorali, consentirne la visualizzazione e favorirne la morte, grazie ad un’azione citotossica. Il tutto sotto un attento e costante monitoraggio. Queste carbon nanodots sono state studiate, in particolare, per l’eliminazione del tumore al seno in forma non invasiva. Si tratta di un passo avanti molto importante in questo settore, che rappresenta lo step successivo rispetto a quanto conosciuto finora in tema di nanomedicine.
La forza delle carbon nanodots è appunto quella di combinare in una singola particella più funzioni incisive. Azioni, queste, estremamente valide per la rimozione delle masse tumorali in quanto condotte grazie all’ausilio delle immagini. Una nuova tecnica che rappresenta la vera e propria evoluzione 2.0 rispetto ai trattamenti farmacologici e relativi alla nanomedicina tradizionale finora impiegati. Lo studio è stato pubblicato su “Acs Applied Materials & Interfaces”, rivista piuttosto autorevole dell’American Chemical Society.
fonte immagine: https://www.pexels.com/
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