La chirurgia robotica si avvale di dispositivi meccanici controllati a distanza dal chirurgo, che possono eseguire operazioni delicate e complesse con maggiore precisione, velocità e sicurezza rispetto alla chirurgia tradizionale. Questa tecnica rappresenta l’ultimo sviluppo della chirurgia mini-invasiva, che prevede l’accesso alle cavità corporee attraverso piccole incisioni, riducendo i rischi di infezione, sanguinamento e complicazioni post-operatorie, e migliorando i tempi di recupero dei pazienti. La storia della chirurgia robotica ha inizio alla fine degli anni ’50, quando il Pentagono sviluppò il primo dispositivo chirurgico robotico, denominato Robotic Assisted Micro Surgery (RAMS), per l’esecuzione di interventi di microchirurgia in situazioni belliche. Successivamente, negli anni ’90, furono introdotti i primi sistemi robotici per la chirurgia laparoscopica, come AESOP e ZEUS, che consentivano al chirurgo di controllare la telecamera e gli strumenti chirurgici con una pedaliera o una voce. Il sistema più avanzato e diffuso oggi è il da Vinci, che fu approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) nel 2000, e che consiste in una consolle, dove il chirurgo siede e visualizza il campo operatorio in 3D, e in una torre, dove sono posizionati quattro bracci robotici, che possono manipolare gli strumenti chirurgici con movimenti articolati e precisi. La chirurgia robotica ha molteplici applicazioni in diversi ambiti della medicina, come l’urologia, la ginecologia, la chirurgia generale, la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la chirurgia toracica e la chirurgia plastica. Tra i vantaggi di questa tecnica ci sono la riduzione del tremore della mano del chirurgo, la possibilità di eseguire movimenti impossibili per la mano umana, la visione tridimensionale e ingrandita del campo operatorio, la riduzione della fatica e dello stress del chirurgo, la possibilità di operare a distanza e di formare i giovani chirurghi. La chirurgia robotica è una tecnologia in continua evoluzione, che promette di rivoluzionare il mondo della chirurgia, rendendola sempre più sicura, efficace e personalizzata. Tuttavia, è importante ricordare che il robot non sostituisce il chirurgo, ma è solo uno strumento nelle sue mani, che richiede competenza, esperienza e professionalità.